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1131. Francesco Sforza a Pigello Portinari da Firenze 1456 giugno 2 Milano

Francesco Sforza chiede a Pigello Portinari da Firenze di volere dargli a mutuo 3500 ducati d'oro larghi, che Pigello farà avere con sue lettere e per suo conto al famiglio ducale Antonio da Pesaro per le genti d'armi sforzesche che si trovano in Maremma. Lo assicura con la presente lettera, da lui personalmente sottoscritta, che gli ridarà detta somma entro il prossimo luglio. Con la medesima lettera comanda al cancelliere Francesco di ser Antonio che con qualunque denaro provvederà a soddisfarlo, oltre a dargli un ducato largo per cento e anche più, gli pagherà anche l'interesse come Francesco concorderà con lui.

[ 357r] Pigello de Portinariis de Florentia.
Havendovi nuy sempre cognosciuto affectionato, prompto, inclinato et in ogni nostro facto ben disposto, cum magiore fiducia ancora al presente se ricoriamo da voy hortandovi et confortandovi quanto c'è possibile ne vogliati subvenire et mutuare in fino alla somma de ducati treamilliacinquecento d'oro larghi, quali ne vogliati fare paghare ad Fiorenza per lettere vostre et per nuy ad Antonio da Pesaro, nostro familio, per portare ad quelle nostre gente d'arme sonno in Maremma, li quali ducati treamilliacinquecento d'oro larghi vi promettiamo, per questa nostra subscripta de nostra propria mano, pagarveli per tutto il mese de luglio proximo avenire. Et cossì per questa nostra ordinamo et commandiamo ad Francesco de Ser Antonio, nostro cancellero, che de qualuncha denaro se siano al dicto tempo proveda, senza mancamento, che resti contento et satisfacto de dicti ducati iii milia vcento d'oro larghi de Fiorenza et più ducato uno largo per cento per il cambio de dicti denari. Et più per lo interesso de questo tempo indugiamo a paghare dicti denari quello che cum ti, (a) Francisco predicto, sarà de accordio in modo resti ben contento et dele altre volte habia casone de servirne. Data Mediolani, die ii iunii 1456.
Per forensem.
Franciscus Sfortia manu propria subscripsit.
Iohannes.


(a) Segue voy depennato.