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1150. Filippino Bassi a Francesco Sforza 1456 sine loco

Francesco Sforza rende manifesta la lettera inviatagli da Filippino Bassi, magistro di orologi, che, richiesto per conto del duca da Virgilio e da don Gaspare de Alemannia, regolatori della chiesa di San Gottardo, di sistemare il grande orologio del campanile, dei 18 ducati da lui richiesti e convenuti per la sua prestazione, non ha percepito, e son già passati quattr'anni, che quattro ducati, né è valso che, mercanteggiando, sia passato a dodici e poi alla fine sne abbia chiesti otto sperando di venire accontentato. Speranza vana che lo induce a ritornare sui suoi passi e a richiedere i restanti otto ducati.

Illustrissimo et benigno principe, già sonno anni quatro vel circha, ch'el vostro fidelissimo servitore Filippino deli Bassi, magistro de orologi, fu richiesto per parte dela signoria vostra da Virgilio et Don Gasparro de Alamania, regulatori della ecclesia de Sancto Gotardo, dovesse conzare el orlogio grande del campanile dele hore, promettendo, facto il lavorerio, interamente satisfarlo et concluso el mercato per ducati xviii, di quali non ha havuti may altro che quatro, poy é reducto per lo resto ad xii et, da xii a viii ducati et remase contento, credendo alhora haverli, et pur fin qui altro non ha havuto che li dicti quatro ducati de prima. Parendo adoncha, clementissimo principe, conveniente et honestissima cosa ch'el dicto Filippino debia essere pagato dela sua mercede, etiam secondo la conventione prima facta da che luy fece suo dovere, et per la divina gratia, la excellentia vostra sia ben habile ad pagare, né may sia usata retenere l'altrui mercede. Pertanto humilmente se reccomanda et supplica ad essa lo dicto Filippino pregandola se degni provedere et mandare in modo et forma che subito sia pagato de quello resta havere delli xviii ducati, secondo el mercato prima concluso, benché gli facesse a piacere, vel saltem, secondo che é stato contento ultimate, credendo alhora haverli.