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118. Francesco Sforza a Boccacino 1452 aprile 1 Milano

Francesco Sforza vuole che Boccacino, non appena sia giunto Angelo Acciaioli, mandi a casa sua con uno dei suoi uomini tanto velluto cremisi piano, quanto basti per uno zuppone e un vestito per Giacomo, ritornato dalla Francia col padre. Faccia avere dello stesso panno, sufficiente per uno zuppone, a Girardo da Firenze, famiglio di Angelo. Gli chiede ancora di far avere a Nicodemo a Roma, con un proprio messo, le lettere che gli allega.

[ 89v] Bocacino, volemo che hauta questa, gionto che serà lì miser Angelo Aciaiolo, voi per uno deli vostri mandati ad casa sua ad donare per nostra parte ad Iacomo, suo figliolo, quale è venuto de presente con lui de Franza, tanto velluto cremesi piano che sia bello et honorevele che li basti per fare uno zupone et uno vestito, et ad Girardo da Firenze, fameglio de esso misser Angelo, di simile velluto ne li darete tanto che li basti per uno zuppone. Et per chiareza vostra havemo sottoscripta la presente de nostra propria mano. Volemo ancora che subito, per proprio messo, mandate le alligate ad Roma in mano de Nicodemo. Mediolani, die primo aprilis 1452. (a)
Piersanctes.
FranciscuSfortia manu propria subscripsit.
Cichus.
Mandata adì dicto per la via del magnifico ambasiadore.


(a) A margine: Pro filio domini Angeli Azaioli.