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1414. Francesco Sforza al Revisore, al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1458 maggio 7 Milano

Francesco Sforza scrive al Revisore, al Regolatore e ai Maestri delle entrate che per la fedeltà e l'attaccamento che Nicolosio de Guarco mostra verso lui e il suo stato ritiene che attestargli la liberalità e generosita sua; perciò, ordina loro che gli assegnino, per l'anno in corso e fino a quando a lui piacerà, l'entrata già dovuta alla Camera ducale, che Nicolosio percepirà a suo talento, per il dazio del pane, del vino e delle carni di Cavallino, località del distretto di Novara. Curino di far fare le dovute scritture.

Revisori, Regulatori et Magistris intratarum nostrarum.
Et fide et devotione, qua nobis et statui nostro afficitur spectabilis Nicolosius de Guarcho, movemur, non immerite, si erga ipsum liberalitatem et munificientiam nostram extendamus, ideo committimus vobis et mandamus quatenus eidem Nicolosio assignari et responderi faciatis intratam et redditum Camere nostre spectantem, videlicet: datium panis, vini et carnium anni presentis, loci Cavalini, districtus nostri Novariensis, et sic successive omni anno ad nostri usque beneplacitum, prout et nos etiam per presentes assignamus, ita ut de entrata ipsa percipere possit pro sue libito voluntatis, facendo proinde fieri scripturas quaslibet opportunas. Mediolani, vii maii 1458.
Iohannes Antonius.
FranciscuSforzia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.