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1424. Francesco Sforza a Pietro de Comite 1458 giugno 16 Milano

Francesco Sforza scrive a Pietro de Comite, amministratore generale del traffico del sale che, dal momento che il referendario generale della Corte ducale Giovanni Botta ha fatto per suo ordine molte spese, mai saldate, e perché dal primo gennaio indietro ci sono molti debiti da riscuotere sulla tassa del sale, vuole che gli passi 400 ducati d'oro e in oro da ascriversi a spesa consumata. Vuole che l'identica cosa si faccia dal controscrittore Ubertino Schiafenato.

Petro de Comite, generali administratori traffigi salis.
Zohanne Botta, referendario generale della corte nostra, inanzi l'havuta de Milano, fece molte spese de nostra ordinatione per nostri servicii secreti, dele quale non gli havemo possuto satisfare fino adesso. Et perché ne ha facto dire gli sono da scodere molti debitori per le taxe del sale da calende de zenaro proximo passato indietro, volemo che deli dicti debitori gli paghi ducati quattrocento quaranta d'oro e in oro (a), li quali metti per spesa consumata, facendone opportune scripture. Et lo simile volemo se facia per Ubertino Sclafenato, contrascriptore. Mediolani, die xvi iunii 1458.
Advena.
Franciscus Sfortia Vieecomes manu propria subscripsit.
Cichus.


(a) et in oro in interlinea.