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146. Francesco Sforza ai dazieri del dazio della mercanzia di Milano 1452 aprile 27 Milano

Francesco Sforza scrive ai dazieri del dazio della mercanzia di Milano che, siccome nelle assegnazioni per il castello di Porta Giovia i Maestri delle entrate li fanno debitori di 18000 ducati da aprile a dicembre, vuole che in ciascuno dei detti nove mesi versino 2000 ducati a Giovanni Landriani con precedenza su quasiasi altro versamento. In simile forma è stato scritto ai daziari milanesi dell'addizione della mercanzia perché versino in ciascuno dei predetti mesi ducati 1200 per un totale di ducati 10800.

Nobilibus dilectis nostris datiariis datii merchancie civitatis nostre Mediolani.
Perché nele assignacione facte al castello nostro de Porta Zobia li Magistri delle intrate nostre ne assignano vuy per debitore del datio della merchancia di questo anno de libre deciocto millia, zoè libre 18000 (a) nelli mesi de aprile, mazo, zugno, luy, agusto, settembre, octobre, novembre e decembre de questo anno, compensandoli in questo modo, zoè libre 2000 per cadauno de dicti mesi, volimo, et cossì ve committiamo che de dicti denari non rispondiati ad alchuna persona, excepto che a Zohanne da Landriano, nostro dilecto, perché luy ne haverà a disponere quello gli sarà per noy ordinato et commesso, intendando che a dicti denari siano numerati al dicto Zohanne et non ad altra persona ali termini debiti, como è usanza, dananzi ad ogni altra assignacione fusse facta sule intrate de dicti mesi, senza exceptione alchuna, avisandovi ch'el dicto Zohanne vi farà fare le vostre intrate dal thexaurario ogni volta che gli dareti denari. Et perché intendiati questa essere nostra intencione, havimo sotoscripta la presente de nostra propria mano. Mediolani, xxvii aprilis 1452. (b)
Andreas de Landriano.
FranciscuSfortia manu propria subscripsit.
Iohannes.
In simili forma scriptum fuit datiariis addicionis mercantie civitatis Mediolani pro subscriptis mensibus, videlicet de libris 10800, compensando omni mense libre 1200. Data subscripta et signata ut supra.