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205. Francesco Sforza a Filippo Zabolo 1452 luglio 13apud castrum Trignanum

Francesco Sforza ricorda a Filippo Zabolo di avere scritto, e già prima il segretario ducale Angelo Simonetta, al defunto suo padre Giovanni circa un mensile di venticinque ducati da ricavare dalle entrate del sale o da qualunque altra entrata di quella città, assegnato ad Angelo d'Arezzo, auditore ducale, confermandogli tale sua decisione.

Filippo de Zabulis.
Già più dì scripsimo ala buona memoria de quanto Iohanne Zabolo, tuo padre, et anche gli fo scripto per lo spectabile Angelo Symonetta, nostro secretario et consiliario, che a messer Angelo d'Arieto, nostro auditore, volevamo fosse ordinato la provisione sua de ducati xxv singulo mense, sì supra el sale, como qualunca altra intrata nostra de quella citade in modo che cum effecto la consequisse. Et perché nostra intencione è et volemo omnino che senza retentione et exceptione veruna esso domino Angelo, nostro auditore, mensuatim sia satisfacto de dicta provisione, te scrivemo et comandiamo servi tale modo et forma supra de ciò ch'el provixionato domino Angelo habia dicta sua provisione in la forma predicta, et in tal modo ch'el non habia a farne querela veruna, nì nuy a replicare più lettere in questo facto. Ex castris nostris prope Trignanum, die xiii iulii 1452.
Cichus.