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233. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1452 agosto 23 apud Quinzanum

Francesco Sforza ordina al Regolatore e ai Maestri delle entrate di far avere alla sorella, Bona Caterina, la provvisione accordatale e che le è stata revocata, a loro dire, per ordine del duca che afferma di non saper nulla di ciò. Ricorda in particolare a ser Antonio che senza quella provvisione sua sorella non avrebbe di che vivere.

[ 120r] Regulatori et Magistris intratarum.
Se grava la Bona Catherina, nostra sorella, che delli denari della provixione soa che non pò havere alchuno, immo etiam plus dice che al'officio vostro gli è dicto che nuy havimo revocata la provixione soa, dela quale cosa se siamo maravigliati, perché non ne recordiamo già nuy havere revocata la soa provixione, senza la quale sappemo non poria vivere. Pertanto ve dicemo et commettimo debiati tenere modo et provedere che essa Bona Catarina habia la provixione soa et che infallanter de presenti habia qualche dinari, perché doveti pure sappere, maxime tu, ser Antonio, como la debia possere vivere senza la soa provixione, non havendo altra intrata como non ha. Et fati non habiamo più ad sentire querela de questo. Ex castris apud Quinzanum, die xxiii augusti 1452.
Zanetus.
Cichus.