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259. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri dell'entrate ordinarie e straordinarie 1452 ottobre 1 apud Lenum

Francesco Sforza fa sapere al Regolatore e ai Maestri di entrambe le entrate che Bartolomeo Colleoni si lamenta di loro e del duca, che ritiene si giochi di lui con inviare lettere inefficaci per il conseguimento dei 3000 fiorini assegnatigli. Il duca ingiunge loro di provvedere che Bartolomeo abbia il dovuto, in modo che Abbondio, cancelliere del Colleoni, non ritorni a mani vuote.

Regulatori et Magistris intratarum ordinariarum et extraordinariarum.
Sappeti quanto ve habiamo scripto et caricato dovesti provedere che'l magnifico Bartolameo Colione, nostro capitaneo, fosse satisfacto della assignacione soa delli iii mila fiorini factagli fin del'anno passato. Ma segondo ne dice esso magnifico Bartolamo (a) gravandose summamente de vuy et de nuy anche non gli haveti facto provixione per la quale el possa essere satisfacto, de che ne maravigliamo et dolemo de vuy grandemente che, per quante lettere habiamo scripto, anche non gli habiati preso partito et più ne dole et grava che esso magnifico Bartolameo se crede nuy lo delezamo, vedendo che nuy habiamo scripto tante lettere et non faciano fructo alcuno: il perché non ve poriamo dire quanto ne trovamo de mala voglia de questo facto. Pertanto de novo per questa ve dicemo et scrivemo, se haveti caro lo amore et gratia nostra, debiati circha el facto d'esso Bartolameo pigliare tale partito che sia integramente satisfacto de quello resta havere, il quale magnifico Bartolameo manda lì Abondio, suo cancellero, presente exhibitore solo per questa casone. Siché fati el non habia ad non consumare questi denari suso l'hostarie né nuy più lamenta dal prefato Bartolameo, che saria casone farne prendere uno malo animo verso nuy, tanto havemo ad core questo facto. Data ut supra.
Zanetus.
Iohannes.


(a) In A Bartolamemo con me depennato.