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269. Francesco Sforza al Regolatore, ai Maestri delle entrate, ai referendari e ai tesorieri di Piacenza e di Pavia 1452 ottobre 11 apud Lenum

Francesco Sforza fa sapere al Regolatore e ai Maestri delle entrate che per consentire a suo fratello Alessandro di sistemare la sua compagnia per attuare designi de grandissima importantia, ha scritto ai referendari e ai tesorieri di Piacenza e di Pavia di rechatare 500 ducati sula soa provixione da novembre in poi fino al completamento della detta somma. Il duca vuole che anche loro, Regolatore e Maestri, scrivano per questo, ai suddetti ufficiali.

Regulatori et Magistris intratarum.
Acioché Alexandro, nostro fratello, possa fornire de mettere in poncto la soa compagnia et cum essa venire a nuy per exequire alchuni nostri designi de grandissima importantia e tale che relevarano et sarano ad grande gloria et grandeza del stato nostro, havimo scripto et caricati al Referendario et thexaurario nostro de Piasenza che, subito, cum ogni celerità et per qualunche modo et via meglio poterano, debiano rechatare cinquecento ducati, cioè 500, sula soa provixione, videlicet sul mese de novembre proximo a venire et subsequenter sul'altri mesi seguenti, fina alla dicta summa, etiam bisognando in l'anno a venire, acioché questo non manchi per cosa del mondo. Et perché questa nostra ordinacione più presto sortischa effetto, volimo che anchora vuy gli ne scrivati et ordinati che senza perdimento de tempo se facia. Simile lettere havimo scripto et ordinato alli nostri Referendario et thexaurario de Pavia, siché pariformiter scrivereti e sollicitati essi da Pavia che questa cosa habia subito expedictione. Et non manchi per quanto haveti cara la gratia nostra. Ex castris apud Lenum, xi octobris 1452.
Ser Iacobus.
FranciscuSfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.
De simili continentia prout supra scriptum fuit Referendario et thexaurario Placentie et Papie pro dictis 500 ducatis. Data ut supra.