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270. Francesco Sforza ad Angelo Simonetta 1452 ottobre 11 apud Lenum

Francesco Sforza scrive ad Angelo Simonetta per cercare di regolare il debito di lire 1200 che suo fratello Alessandro ha con alcuni mercanti di Milano per l'acquisto di panno per lui e per i suoi. Il duca aggiunge di aver insistito con il fratello perché si porti in campo con i suoi, ma Alessandro osserva che non ha denari per mettere in sesto i suoi uomini. Siccome il suo venire (è) al tutto necessarissimo, il duca chiede a Simonetta di raccogliere, per ogni modo e via, 500 ducati per rendere possibile l'arrivo in campo di Alessandro e dei suoi.

[ 129r] Domino Angelo Symonete.
Nostro fratello Alexandro ne ha dicto che'l ha facto debito lì in Milano cum alchuni citadini merchadanti libre milleducento, cioè 1200 imperiali, per panno tolto per luy et per li suoi, como tu saray informato, e domanda faciamo nuy satisfare e contentare li soi creditori per la dicta summa, non gli havendo luy el modo, per la qualcosa siamo contenti et volimo che tu ge li faci satisfare et stare contenti a nostro costo, como luy domanda. Ceterum nuy havimo facta grandissima instancia a dicto Alexandro che subito voglia venire qua in campo cum li suoi, dove è summo necessario per exequire alchuni nostri designi de grandissima importantia, et luy, alegando molti suoi bisogni per li danni et spese ha suportati a questi dì passati, dice che gli sarà quasi impossibile potere venire s'el non ha qualche adiuto e subsidio de denari per potere fornire de mettere imponto li suoi. Per la quale cosa, acioché'l suo venire, al tutto necessarissimo, non resti e produca in longo recatare, volimo che cum ogni celeritate, et per ogni modo et via te parerà più expediente, tu gli debii recatare 500 ducati ponendo ogni tuo pensiero, industria et inzegno per fargli exbursare presto, avisandote che per una cosa tu non ne poteresti fare la più grata et che fosse de più importancia. Ex castris apud Lenum, xi octobris 1452.
Ser Iacobus.
FranciscuSfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.