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284. Francesco Sforza ai Maestri delle entrate ordinarie 1452 novembre 9 apud Calvisanum

Francesco Sforza vuole che i Maestri delle entrate, a testimonianza del suo amore per quella terra, risarciscano, come dirà loro il cancelliere Andrea, sulle entrate di qualche dazio del prossimo anno con 6885 lire, i danni recati per lo nostro campo a quelli di Calvisano ove egli ha dovuto arrestarsi. Nello stesso giorno il duca ordina ai Maestri delle entrate di fare una assegnazione al comune e agli uomini di Calvisano di lire 1010, per cui il totale è di lire 1895. Vuole ancora che detti Maestri forniscano un panno di 13 fiorini ad Andrea da computarsi sulle trasferte passate includendo l'attuale con tre cavalli.

Magistris intratarum ordinariarum.
Siando nuy vinuti cum lo nostro exercito qui a Calvisano, benché fosse nostra intentione non fermarse qui ma passare più oltra, pur per altre casone, ne fo necessario tardarse qui, per la quale tardanza qui hanno recevuto grandissimi danni. Et perché amamo singularmente questa terra, intendiamo mostrarli cum effecto che li amamo et deliberamo li dicti damni facti siano a spese nostre. Però, havendo facto vedere li damni a loro dati per lo nostro campo, trovamo ascendeno alla somma de libre (a) seymilia octocento octantacinque de imperiali, le quale sopra le nostre intrate lì del'anno ad venire in qualche datio volimo li siano assignati infra quatro o cinque mesi possano cum effecto consequire dicte libre seimilia octocento octantacinque, eo modo et forma che ser Andrea, nostro cancellero, ve dirrà a bocha, al quale sopra ciò dariti piena fede ponendo dicti dinari per spesa consumata. Et alli homini de questa terra, quali vengono là per questa casone, fariti careze et honore et grate acoglientie. Data apud Calvisanum, die viiii novembris 1452.
Zanetus.
Volemo che al dicto ser Andrea fazati dare panno per 13 fiorini a rasone de soldi 54 per fiorino, li quali li computati nelle sue andate passate, et li fati bona questa andata per cavalli tri per lo andare, stare et tornare, incomenzando die odierno viiii presentis. Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Dicta die facte fuerunt alie littere ex quibus dominus mandabat Magistris intratarum quod facerent assignationem suprascriptis communi et hominibus Calvisani de alliis libris milledecem modo suprascripto, qui ascendunt in totum libre septem mille octocentum nonagintaquinque imperialium.
Zanetus.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.


(a) Segue 6800 6885 depennato.