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307. Francesco Sforza al referendario e al tesoriere di Cremona 1452 dicembre 13 Cremona

Francesco Sforza dispone che il referendario e il tesoriere di Cremona diano a Francesco, oste di Falcone, lire 225 per spese fatte per i famigli e i cavalli del vescovo di Tours e per Luigi Orlandi, cappellano del balivo, ambasciatori del re di Francia. Paghino pure lire 80 a Lancillotto, oste del Cavalletto, per le spese dei famigli e cavalli di Ioham Cossa, ambasciatore di Carlo VII. Diano a detto Lancillotto lire 62,18 per spese fatte ad Angelo Acciaiuoli da Firenze per i suoi famigli e cavalli. Diano a Lancillotto lire 15,9 per spese fatte ai famigli e ai cavalli di Tiberto. Vuole che si provveda alle impannate del castello della città nel modo che sentiranno da Alessandro da Foligno, cercando di provvedervi su qualche straordinario. Se non occorre fare tale spesa, curino sempre che dette impannate si facciano, e mettano il tutto tra le spese consumate.

[ 137v] Referendario et thesaurario Cremone.
Volemo che sopra le intrate del'anno ad venire debiate acordare, pagare et satisfare Francesco, hostiero al Falcone, libre 225 de imperiali per le spese facte a famigli et cavalli del reverendissimo monsignore de Tursi et ad messer Aluyse Orlandi, cappellano del magnifico monsignore Baylì, imbassiaturi della mayestà de Re de Franza. Item ad Lancilocto, hostiero del Cavalecto, vogliate acordare, pagare et satisfare libre 80 de imperiali per le spese facte alli famigli et cavalli de Ioham Cossa, ambasiatore della prefata mayestà de Re de Franza.
Item al dicto Lancilocto per spese facte a messer Angelo Azaiolo da Fiorenza per li soi famigli et cavalli libre 62 et soldi xviii.
Item al dicto Lancilocto per spese facte alli famigli et cavalli del magnifico messer Thiberto libre 15 et soldi 9.
Et perché havemo ordinato se faza certe impannate nel castello nostro de questa città, como intenderiti da Alexandro da Foligno, pertanto per quella spesa bisognarà, vogliatela fare acordare et sforzate fare dicta spesa sopra qualche extraordinario. Ma non ve occorrendo tale spesa, fazate como pare ad voi della dicta spesa, et che non manchi che dicte impannate se fazano, et vogliate mandare la copia, et cetera. Et che dicte spese siano mectute per consumate. Cremone, xiii decembris 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.