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315. Francesco Sforza a Sceva de Curte e a Benedetto 1452 dicembre 22 Cremona

Francesco Sforza scrive a Sceva de Curte e al fratello Benedetto, ordinando a Sceva, o a chi verrà con i denari, di versare all'inviato del condottiero ducale Evangelista Savello lire 6750, trattenendo lire 250 per il capsoldo, e di fare quello che gli scriverà il cancelliere ducale Francesco di ser Antonio. A Benedetto raccomanda di trattare bene l'inviato di Evangelista.

[ 139r] Domino Seve de Curte ac Benedico eius fratri.
Noy scrivevamo questa lettera ad vuy domino Seva et Benedico, perché non sappevamo se vuy domino Seva venereti in persona o mandareti uno delli vostri cum quelli de Zenoa. Pertanto ve comettiamo et volimo che vuy, domino Seva, o qualuncha venerà cum li dicti denari da Zenoa, debiati dare et numerare, subito havuta questa, ad qualuncha mandarà da vuy cum questa nostra lettera Evangelista Savello, nostro conductero, libre seymilia settecento cinquanta de imperiali, cioè libre 6750, dele quale reteneray per lo capsoldo libre 250, et ne fareti quello ve scriverà Francisco de Ser Antonio, nostro cancellero. Et tu, Benedicto, teneray in ti quello mandarà el dicto Evangelista, al quale faray honore quanto a nuy proprio. Ex Cremona, die xxii decembris 1452.
Zanetus.
FranciscuSfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.