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386. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri dell'entrate ordinarie e straordinarie 1453 aprile 2 Milano

Francesco Sforza vuole che il Regolatore e i Maestri di ambo le entrate facciano versare ad Antonio quondam Missalia de Ello lire 25000, prese dai denari della tratta della gabella dei gualdi dell'anno in corso e anche da quelli non ancora riscossi della tratta dell'anno precedente, tenendo presente che Antonio Missalia è creditore di una notevole somma per forniture d'armi, di cui si avrà sempre bisogno.

[ 156v] Egregio et nobilibus viris Regulatori et Magistris intratarum nostrarum ordinariarum et extraordinariarum, dilectis nostris.
Come sapete, Antonio quondam Missalie de ElIo è nostro creditore de bona et notabile somma de dinari per casone de molte quantitade de arme, quale ne ha dato; et de dì in dì è per darcene dele altre, secondo che accaderà per li nostri bisogni. Pertanto sì per satisfatione d'esso suo credito, come etiamdio che lui se possa adiutare meglio et più comodamente in lo advenire (a) servirne in dare dele altre arme, volimo et ve commectiamo che ad esso Antonio faciate fare assignatione de livre xxv millia imperiali, cioè lire xxv mila, sopra li primi denari della tratta della gabella de gualdi del territorio nostro dell'anno presente et etiam di gualdi dell'anno proximo passato che non foreno ritratti, secondo che per la presente anche nui li assignemo, provedendo in tal modo che di primi se cavaranno gli sia risposto liberamente fin alla quantità delle dicte xxv mila, rimosta ogni exceptione, et facendo fare tucte quelle scripture seranno necessarie per questa casone. Mediolani, ii aprilis 1453.
FranciscuSfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.


(a) Segue per depennato.