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425. Francesco Sforza ai Maestri dell'entrate ordinarie e straordinarie 1453 marzo 24 Milano

Francesco Sforza vuole che i Maestri di entrambe le entrate, dopo le 25000 lire assegnate sulla gabella dei gualdi vecchi e nuovi ad Antonio da Ello del Missaglia, ne accreditino lire 960 a Accorsino de Landriano da Crema quale restituzione del sussidio di uguale cifra da lui datogli.

Magistris intratarum ordinariarum et extraordinariarum.
El dilecto nostro citadino de Milano, Acorsino de Landriano, è creditore della Camera nostra de libre 960 de imperiali, dele quale altra volta ne subvenete neli nostri bisogni, et perché nostra intencione è ch'el consequischa suo debito, como è cosa iusta et raxonevele, volimo che, poso le libre 25000 assignate sopra la gabella di gualdi vechi et novi del nostro territorio ad Antonio da ElIo del Missaglia, assignati al dicto Acorsino sopra essa gabella le predicte libre 960, como anche nuy per la presente gli assignamo, provedendo che al tempo debito gli sia resposta d'essi denari nel modo predicto liberamente senza alchuna exceptione, facendo fare ogni scriptura sarà necessaria per questa casone. Mediolani, xxiiii martii 1453.
Antonius.
Matheus.
Bartolameus.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.