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467. Francesco Sforza ad Antonio Trecchi 1453 giugno 4 Seniga

Francesco Sforza, informato Antonio Trecchi del lamento di donna Angela, vedova di domino Manabarilis, per la ritenuta, che al pari degli altri, le si fa delle sue paghe, che seria tanto quanto tolierli el vivere, non godendo lei di altre entrate, gli comanda di dare a Angela, per il passato e per l'avvenire, tutte le paghe, assicurandolo che lo farà risarcire dai Maestri delle entrate e, in loro mancanza, vi provvederà lui stesso.

Antonio Trecho.
La nobile madona Angela, relicta quondam domini Manabarilis, ha mandato ad nuy molto compassionevolemente a significarne che, socto la generalitate del retenere dele paghe, sonno anchora retenute a ley, che seria tanto quanto tolierli el vivere, non havendo ley altra intrata per vivere cum li suoy. Et bene pare ad noy che se doveria havere respecto ad simili che non hanno altro che la mera et pura provixione, per la qual cosa, intendendo nuy che dicta madona Angela consequisca et habia la provisione quale gli havimo assignata per substentacione dela vita, volimo et te commettemo, per quanto tu hay caro farne cosa ad nuy gratissima, che gli fazi dare le paghe sue del passato senza retentione; et subsequenter gli ne faray respondere per l'avenire, avisandote et certificandote che te gli farimo remettere per li Maystri del'intrate nostre. Et quando pur loro non te gli remettesseno, indubitatamente te gli remetterimo nuy, siché non manchi, se tu ne ami, como siamo certi. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Franciscus Sforcia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.