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47. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1452 febbraio 7 Milano

Francesco Sforza scrive al Regolatore e ai Maestri delle entrate che il Folignate, finora castellano di Pizzighettone, ha lasciato nella rocca nove vasi, stimati lire 60, diciannove carri di vino e centoventitre di frumento a misura cremonese; vino e frumento si diano al Folignate, mentre i vasi rimangano nel castello. Il Regolatore e i Maestri devono avvertire i nuovi castellani che provvedano a pagare lire 60 al Folignate. Si è scritto al referendario e al tesoriere di Parma perché provvedano a soddifare il Folignate.

[ 69r] Regulatori et Magistris intratarum.
Ha lassato il Folignato, hactenus nostro castellano de Pizgitone, in dicta rocha nella partita soa alchune cose soe proprie, cioè vasselli nove extimati libre 60, carra decenove de vino et stara cento vintitre de formento ad mesura Cremonexe, le quale cose volimo staghino per municione della dicta rocha et volimo satisfarli, cioè pagharli, le libre 60 per li vasselli et restituirli lo formento et lo vino. Pertanto scrivimo al nostro referendario et thexaurario de Parma per nostre lettere, sottoscripte de nostra propria mano, che al dicto Folignato debiano paghare dicte libre 60 per li vasselli et restituire dicta carra 19 de vino et stara 123 de formento alla mesura Cremonese. Siché anchora vuy scriveti opportunamente per modo ch'el dicto Folignato sia satisfacto, ordinando che li presenti nostri castellani de Pizgitone siano facti debitore de questi vasselli, vino et formento, ma scriveti per modo ch'el Folignato sia contento et satisfacto, che non bisogni replicare più, ad ciò possa fornirse ad Parma dove luy sta. Mediolani, vii februarii 1452. (a)
Cichus.
Scriptum fuit referendario et thexaurario Parme prout continetur in precedenti littera videlicet, quod solvant predicto Folignato prout ut supra, cum subscriptione domini. Data ut supra.
Cichus.


(a) A margine: Pro Folignato.