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471. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1453 giugno 4 sine loco

Francesco Sforza comanda al Regolatore e ai Maestri delle entrate di assegnare a Giovanni de Micoli per i tanti suoi meriti verso lui e lo stato, venti fiorini mensili dal primo del mese in corso, curando che li possa percepire in Lodi. Fa presente l'insignificanza di ogni obiezione sul reperimento dei fondi, trattandosi, per quest'anno, di soli settanta ducati; un rinvio nel pagamento suonerebbe come beffa del duca verso Giovanni.

[ 179v] Regulatori et Magistris intratarum.
Tali et tanti sonno li meriti e servicii del'egregio doctore domino Iohanne de Micoli, nostro dilectissimo citadino Lodesano, verso nuy et stato nostro che meritamente ne suadeno et inducono ad usare con sì la liberalità nostra cum effecto et signo de aliquale remuneracione, fin a tanto che gli farimo più digne provixioni. Volimo, adoncha, et per tenore dele presente ve comettimo che a dicto domino Iohanne debiati assignare una mensuale provixione de xx, zoè vinti, fiorini, a raxone de soldi xxxii per ciaschuno fiorino, cum la retencione però del capsoldo e duodecimo, como se fa all'altri salariati; et questa tale assignacione volimo per ogni modo ve sforzati farli fare in Lode per modo ch'el l'habia et consequischa. Et se forse gli facesseno dificultà allegando che le intrate de questo presente anno manchano, dicimo che per sì pocha cosa, como è septanta ducati o mancho, che montarà per questo anno, intendendo nuy che dicta provixione incommenzi questo presente mese, volimo che faciati del'impossibile possibile, acioché non la possendo conseguire paresse essere delezato da nuy. In anno vero futuro facilmente se poterà provedere et respondere. Ex castris, iiii iunii 1453.
Ser Iacobus.
FranciscuSfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.