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509. Francesco Sforza ad Antonio Trecchi 1453 giugno 17 Seniga

Francesco Sforza, su sollecito di Tiberto che chiede 1000 ducati per cosa di grandissima importanza, si rivolge ad Antonio Trecchi perché lo aiuti a recuperare tale somma; non riuscendovi, procuri di trovare i ducati tra i cittadini, avendoli a interesse o in altra maniera, in modo che all'indomani li consegni a Gabriele da Narni che in serata li farà avere a Marcaria. Zanino, al suo ritorno, glieli restituirà.

Antonio Trecho.
Perché el magnifico domino Tiberto per cosa de grandissima importantia ha mandato qua da nuy che li mandiamo mille ducati, et perché continuo vediamo pur affanni et fatighe non possiamo far di manco, siando nuy involuti in tanti affanni et occupatione et etiamdio fatiche, ma speramo in Dio che le cose nostre pigliaranno tal forma et assecto che vi possimo rendere con digna renumeratione delli servitii et piaceri che continuo recevemo da voi, ve pregamo adunque, stringemo et caricamo quanto possemo che ve sforzati de operare et ingegnarve che fra tucti li amici vostri vediati de trovare dicti mille ducati, li quali scrivemo a Zannino, per l'aligata, che nello ritornare suo ve li debbia restituire. Et non possendo voi haverli per via de qualche amici nostri, vediati cum li zictadini de haverli o con interesso o per qualunqu'altra via ve parerà. Siché omnino li habbiati et che domane li consignati a Gabriel de Narni, siché domane a sera li possa consignare a Marcharia, et in questo ve pregamo, ve stringemo et caricamo che vogli operare in zò per modo non sia fallo, como semo certissimi che farete. Data in castris nostris apud Senigam, die xvii iunii 1453.
Ser Iohannes.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.