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544. Francesco Sforza al referendario e al tesoriere di Cremona 1453 luglio 7 apud Gaydum

Francesco Sforza, saputo da Giovanni Filippo degli Alegi, ufficiale ducale delle munizioni, che i dieci ducati fattigli avere dal referendario e dal tesoriere di Cremona non sono bastati per ottenere la quantità di polvere che lui voleva, ordina ai medesimi referendario e tesoriere di far avere a Giovanni Filippo altri dieci ducati, tenendone di tutto buon conto.

Referendario et thexaurario Cremone.
A questi dì ve scripsimo che dovesti dare et numerare a Iohannefilippo deli Alegii, nostro officiale dele munitione, ducati dece, cioè dece, d'oro per fare lavorare in pulvere de bombarda una certa quantità de solfero et salnitrio. Et perché dicto Iohannefilippo novamente ne ha scripto che quelli deci ducati non gli bastavano a far fare tuta quella quantità che bisogna, volimo che ge ne dagati et numerati altri dece, cioè dece, ducati tenendone bono conto, come per l'altre nostre ve scripsimo. Et ad questo non usate alcuna tardanza perché importa troppo. Data apud Gaydum, vii iulii 1453.
Ser Iacobus.
Franciscus Sforcia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.