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556. Francesco Sforza ad Angelo Simonetta 1453 luglio 17 apud Gaydum

Francesco Sforza vuole che Angelo Simonetta faccia avere, senza ritenuta, ad Antonio Tizono, da lui assunto, ai suoi servizi 270 lire di prestanza con una assegnazione, postergata alle sussistenti, sulla gabella del sale di Novara.

Domino Angelo Symonete.
Nuy havimo conducto ad nostri servicii Antonio Tizono, presente exhibitore, il quale resta havere da nuy della prestanza soa libre 270, et perché esso Antonio è pur nostro servitore et anche è impuncto di cavalli et de quello gli bisogna, haveriamo più caro haverlo presso nuy che altroe. Pertanto te commectimo et volimo che, havuta questa, provedi el sia spazato de queste libre 270 suso la gabella del sale de Novara, non intendimo, però, per questo rompere le assignacione sonno facte suso el dicto sale, ma che gli soi denari vadano dreto le altre assignacione facte fina adesso. Ben te caricamo che provedi omnino ch'el dicto Antonio sia spazato subito per possere venire in campo da nuy, et de questi dinari non gli sia facto reterncione alchuna. Apud Gaydum, xvii iulii 1453.
Zanetus.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.