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563. Francesco Sforza ad Angelo Simonetta 1453 luglio 21 apud Gaydum

Francesco Sforza informa Angelo Simonetta di aver scritto ai Maestri delle entrate e a Giovanni Landriano di rccoglier in qualunque modo 336 lire per il pagamento della spesa del galeone e dei due retroguardi che tiene a Lodi per sorveglianza dell'Adda contro i nemici. Altrettanto, con pari urgenza, li solleciti di far avere 60 ducati da passare a Bartolomeo da Robbiate per le 30 paghe che tiene per la guardia del revellino di Lodi.

Angelo Symonete.
Nuy scrivimo de presente alli Magistri dele intrate nostre et a Iohanne da Landriano insieme che de qualuncha dinari et per quale modo et via meglio gli parerà debiano subito rechatare 336 libre imperiali da paghare la spesa del galeone et duy retrovardi, quali tenimo a Lode per discorere l'aqua d'Adda, che li nimici non possano passare, né butare ponte, como fecero l'anno passato cum tanto nostro pericolo et disturbo dele cose nostre; et eodem modo che rechatino sexanta, cioè 60, ducati delli nostri per dare ad Bartolameo da Robiate per trenta paghe, quale tene (a) alla guardia del revellino de Lode a raxone de duy ducati per pagha. Et perché questa spesa importantissima è de tale natura che per modo alchuno non richiede dimora [ 198r] alcuna, volimo che tu te trovi con essi et gli scaldi et soliciti talmente che subito, senza dimora alchuna, faciano numerare li dinari alli presenti portitori, quali veneno per li dicti galeone, retrovardo et revellino, caricandote che gli facii fare prestissimo spazamento, acioché per manchamento de tali denari non intervenisse tale sinistro, quale intervene l'anno passato. Apud Gaydum, xxi iulii 1453.
Ser Iacobus.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.


(a) In A tenemo con mo depennato.