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564. Francesco Sforza al Regolatore, ai Maestri delle entrate e a Giovanni Landriani 1453 luglio 21 apud Gaydum

Francesco Sforza avverte il Regolatore, i Maestri delle entrate e Giovanni Landriani che trovino con urgenza 336 lire per pagare per un mese e mezzo conestabile, paroni e navaroli che su un galeone e due retrovardi perlustrano l'Adda per evitare che i nemici possano ripetere le malefatte dello scorso anno. Devono pure cercare di mettere insieme 60 ducati e farli avere a Bartolmeo da Robbiate per pagare i venticinque balestrieri e le altre cinque persone che attendono alla guardia del revellino di Lodi.

Regulatori et Magistris intratarum et Iohanni de Ladriano.
Per guardare la rippa d'Adda dal passare delli inimici nostri et per evitare tanto pericolo quanto fo l'anno pasato lassarli passare et fare quelli ponti et bastie fecero ad Cereto, tenimo uno galeone apparechiato e duy retrovardi de continuo armati a Lode, quali habiano ad descorere l'aqua d'Adda, et per guardia del revelino de Lode gli havimo deputato Bartolameo da Robiate cum xxv balestreri et altre cinque persone, che sonno in tutto trenta paghe. Per pagare (a) adoncha questa spexa, summamente necesaria, volimo et ve commettimo che, intendendovi insieme, debiati de qualuncha dinari et per quello migliore modo et via ve parerà, recatare subito et de presente 336 libre imperiali per paghare conestabile, paroni e navaroli de dicto galeone e retrovardi per uno mese e mezo proximo a venire; volimo insuper che eodem modo debiati rechattare sexanta, cioè 60, ducati a raxone de soldi 54 per ducato per dare al dicto Bartolameo per dicte trenta paghe a raxone de duy ducati per pagha. Et questi paghamenti fareti fare alli presenti portatori, quali venerano per li dicti galeone, retrovardi et revelleno, et guardati bene che a questo non intervenga dimora, né fallo alchuno, perché questa cosa è de tale importancia che non rechieda tardità. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.


(a) In A papare.