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57. Francesco Sforza a Boccacino da Firenze 1452 febbraio 10 Milano

Francesco Sforza risponde a Boccacino da Firenze di aver appreso dalla sua lettera della venuta lì dell'Imperatore e degli onori tributatigli. Gli chiede di fargli sapere quali comportamenti ha avuto il sovrano e come è stato ricevuto negli altri luoghi. Ha saputo dei 150 ducati e del panno da lui dati a Sceva; gliene dia altri quaranta del valore di sessantaquattro soldi l'uno per le spese che farà a Roma. Gli faccia un elenco scritto dei soldi e dei panni dati.

[ 72r] Bocaccino de Florentia.
Havimo recevuta la vostra lettera de dì ultimo del passato, et inteso tutto quello ne scriveti. Non facemo altra resposta se non ch'el ne piace havere inteso per vostra lettera la venuta del'imperatore et li solempni honori gli hanno facto quelli excelsi signori. Cossì vi caricamo ne vogliati advisare chiaramenti delli modi ha tenuti la mayestà soa fina alla partita soa, cossì como la mayestà prefacta è stato recevuta neli altri lochi. Delli ducati 150 et panno haveti dato ad domino Sceva da Corte, nostro oratore, ne piace et volimo che oltra quelli, havuta questa, gli dati altri quaranta ducati de soldi 64 per ducato, ad ciò habia da spendere ad Roma, et ne mandati in scripto la raxone de tutti li dinari et panni haveti dato per nostre lettere. Mediolani, x februarii 1452. (a)
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.


(a) A margine: Pro domino Sceva.