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602. Francesco Sforza ad Angelo Simonetta, al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1453 agosto 20 apud Gaydum

Francesco Sforza vuole che Angelo Simonetta, il Regolatore e i Maestri delle entrate facciano un'assegnazione per cui Pietro Torelli possa riavere, su qualsiasi entrata della città, nei primi tre mesi del 1454, i mille ducati d'oro che è disposto a prestargli per il pagamento di Colleoni.

Domino Angelo Simonete, Regulatori et Magistris intratarum.
Perché el spectabile et strenuo conte Petro Torello è contento de inprestare mille ducati d'oro per fare el spazamento del magnifico Bartholomeo Colione, facendoli nuy fare tale assignamento che gli possa havere nelli primi tre mesi del'anno avenire, cioè de 1454, incomenzando in kalende de zenaro del dicto anno, essendo ragionevole et conveniente che, facendone tale et tanto servicio nel tempo presente ch'el sia facto molto bene cauto da nuy della restitucione, volimo et cossì ve comandiamo che gli faciati fare assignatione delli dicti mille ducati suso qualunche intrate nostre de quella nostra cità, ita che nelli tri primi mesi del'anno proximo avenire, 207r incomenzando como havimo dicto in kalende de zenaro, ello rehabia li dicti soi denari integramente et senza niuna exceptione, né manchamento; et proinde faretili dare dicti dinari al prefato magnifico Bartholomeo per lo spacio subito aciochè possa valersene e metterse imponto. Apud Gaydum, xx augusti 1453.
Bonifacius.
FranciscuSfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.