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629. Francesco Sforza al Regolatore e i Maestri delle entrate ordinarie 1453 settembre 15 apud Gaydum

Francesco Sforza vuole che il Regolatore e i Maestri delle entrate ordinarie indaghino se suo fratello Corrado ha avuto i 100 ducati d'oro elargitigli dalla sua consorte per la sua infermità, oltre agli altri 100 che si dice avergli, su sollecitazione ducale, fatti dare da loro tra Milano e Lodi: scoprendo "non haverne havuto più, il duca vuole che gliene facciano avere ancora da 50 a 60.

Regulatori et Magistris intratarum ordinariarum.
Volimo, et cossì per l'honore nostro, como etiamdio per bene et comodo de Conrado nostro fratello, essendo nel caso che luy è, che faciati vedere se in questa soa infirmità ha havuti più che cento ducati d'oro, quali gli ha facto dare la illustrissima nostra consorte et l'altri cento che tra lì et Mediolano et Lode se dice haverli facto dare voy, como ve scripsimo, et trovando non haverne havuto più, volimo gli ne faciati dare anchora cinquanta fina in sexanta. Et spazatelo presto, perché el caso suo non richiede tempo né inducia. Apud Gaydum, xv septembris 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.