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634. Francesco Sforza ad Angelo Simonetta 1453 settembre 21 apud Gaydum

Francesco Sforza dice ad Angelo Simonetta che occorre dare un bislacco ai fanti che si trovano nell'Alessandrino, a quelli cui ha imposto di portarsi ove è lui con le loro cose e a quelli che restano sul posto per l'opportuna guardia con un pagamento complessivo di 1300 paghe di cui si dà la lista.

[ 214v] Domno Angelo Symonete.
El'è necessario per ogni modo dare qualche dinaro ad quelli nostri fanti sonno in Alexandrina, ad quelli havimo ordinato vengano de qua, perché possano venire con le cose loro, et nessuno resti drieto, a quelli restano là, perché restino contenti alla guardia dellà. Pertanto te comettimo et volimo che, havuta questa, tegni modo de dargli uno bislacho per pagha segondo la lista inclusa, che sonno in tutto paghe milletrecento, et gli spaza subito, scrivendoli che vengano via como gli havimo ordinato et se fornischano de fanti; ma, per Dio, vegnino via volando. Ex castris apud Gaydum, xxi septembris 1453. Ad Lucha Schiavo per paghe centocinquanta; ad Manfredo de Manfredonia per paghe centocinquanta; ad Bartolomeo da Bologna et Bartholomeo del Missina per paghe ducento; ad Covello dala Salla per paghe cinquanta; ad Pasquarello per paghe cinquanta; ali provixionati nostri per paghe cento; ad Gratiolo da Vincencio per paghe sexcento, che sonno in tutto paghe mille trecento. Data ut supra.
Zanetus.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.