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703. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1454 marzo 20 Milano

Francesco Sforza ingiunge al Regolatore e ai Maestri delle entrate di non tardare oltre a fare, come si faceva al tempo di Filippo Maria Visconti, le oblazioni consuete all'abate commendatario di Sant'Antonio, provvedendo di fare altrettanto in futuro.

Regulatori et Magistris intratarum.
Per più altre nostre lectere ve havemo scripto dovestovi provedere et operare in modo che al venerabile misser lo comandatore de Sancto Antonio de questa nostra inclita cità che, per la reverentia et devotione portamo al dicto sancto et anchora volendo imitare la laudabile consuetudine della bona memoria dello illustrissimo condam signor nostro socero et patre honorando, li fusse satisfacto delli denari delle oblationi secundo lo usitato, et cusì crediamo havesti facto, perché simili devotioni non deverebeno per alchuno modo esser postponute. Adesso per la lamenta che ha facta el dicto missere lo comandatore habiamo inteso non ha havuto fin al presente solo uno dinaro, de che ne maravelliamo. Il perché de novo ve commectimo et volimo che debiate subito ordinare et provedere in modo che per quello resta ad havere da qua inderieto per cagnione de dicta oblatione et coscì nilo haveria alli tempi debiti secundo l'usitato al tempo predicto, sia integramente satisfacto ita che più non habiamo ad scrivere sopra ciò. Data Mediolani, xx martii 1454.
Iacobus.
Cichus.