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807. Francesco Sforza a Paolo Lampugnani 1454 ottobre 11 Milano

Francesco Sforza ordina al mercante milanese Paolo Lampugnani che, avvalendosi dei denari del bue del 1453, paghi a Egano da Bologna, famiglio ducale ammalato, lire 27,4. Dia al cancelliere ducale Persancte da Sarnano lire 40,16 per andare ai bagni. Faccia avere all'ammalato capo squadra della famiglia Antonio da Piacenza lire 64. Dia a Gaspare da Vayano ducati 50 d'oro, equivalenti a lire 170, per sette braccia e una terza di zetanino cremosino raso imbrocato d'argento per una giornea per il duca e, per supplemento della detta giornea, dia a Stefaninio da Nova frixaro ducati 14 d'oro, cioè lire 47,12, per due braccia di zetsanino raso cremisino imbrocato d'argento.

Paulo de Lampugnano, civi et mercatori Mediolani.
Siamo contenti et volimo che de quelli denari te sonno pervenuti in toe mano per la honoranza nostra del bove del'anno 1453, paghi ad Egano da Bologna, nostro famiglio, quale è amalato, libre xxvii et soldi iiii de imperiali. Item ad Persancte de Sarnano, nostro cancellero, libre quarantauna, soldi xvi de imperiali, per andare alli bagni. Item ad domino Antonio da Piasenza, nostro capo de squadra della familia, libre lxiiii de imperiali, quale è amalato. Item ad Gasparro Vayano per braza vii et una terza de zetanio cremosino raxo imbrocato d'argento per fare una zornea per nostro uso, ducati 50, sive L d'oro, che sonno libre centosettanta de imperiali. Item ad Stefanino da Nova, frixaro per braza doe de zetanino raxo cremisino imbrocato d'argento, ducati xiiii d'oro per supplemento della dicta nostra zornea, che sonno libre 47, soldi 12 de imperiali. Et perché li denari che haveti recevuti crediamo non assendano ad questa summa, ve confortiamo et pregamo li vogliati exborsare et paghare delli vostri proprii, perché quello più che pagareti ve li farimo restituire de bona voglia. Mediolani, xi octobris 1454.
Zaninus.
Cichus.