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93. Francesco Sforza a Giovanni Zabolo 1452 marzo 12 Milano

Francesco Sforza vuole che Giovanni Zabolo, ufficiale della gabella del sale a Parma, renda a Desiderio Grosso, che fino al presente ha tenuto detto ufficio, le paghe dei cavallari di quella posta per le andate che continueranno a fare fuori da quella posta per portare le lettere ducali. Giovanni rendiconti tutti i denari per ciò sborsati.

Iohanni Zabolo, officiali gabelle salis Parme.
Perché Desiderio Grosso sempre fina qui, da poy che'l deputassimo ad quello offitio del sale, al quale de presente sey ti, ha pagato li cavallari de quella posta per le andate sonno accadute farse oltra la loro posta per portare nostre lettere, et cussì nostra intentione è che faza per l'aviniri, volimo che ad dicto Desiderio paghi li denari quali gli accaderà de spendere per nuy per simele andate, como è dicto de sopra, secondo li bollectini luy te farrà ad ciò che luy poy possa satisfare alli cavallari in modo che, accadendo mandare nostre lettere, le possa mandare via presto secondo la exigentia della cosa, et essi cavallari non habiano legiptima casone de fargli renitentia. Et de tucti li dinari exborsaray per dicta casone, ne faray le scripture opportune. Mediolani, die xii martii 1452. (a)
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.


(a) A margine: Pro solucio(ne) fienda caballariis Parme.