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965. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1455 agosto 2 Milano

Francesco Sforza scrive al Regolatore e ai Maestri delle entrate che per soddisfare i desideri dei Comaschi dei quali ha sperimentato l'attaccamento al ducato, non badando a fatiche e a spese, ha deliberato che se essi, dal primo di quest'anno, pagheranno annualmente alla Camera ducale lire 1200, rilascerà loro l'imbottato.

Regulatori et Magistris intratarum
Volendo nuy compiacere alli desiderii deli cittadini nostri della cità de Como, li quali per experientia continuamente habiamo trovato serventi et amorosi al stato nostro, non perdonando a fatica, né ad spesa alcuna per mantenimento del stato nostro, siamo contenti et volimo che, pagando essa città de Como alla Camera nostra libre milleducento de imperiali ogni anno, incommenzando ad kalende de zenaro proximo passato inanti et per lo avenire fino ad nostro piacere, remettati, et liberamente relaxati a dicta cità de Como lo datio del'imbotate dela dicta cità cossì deli primi octo mesi como deli ultimi quatro mesi del presente anno et per l'avenire sino a nostro piacere, facendo fare le scripture opportune cossì per le dicte libre mcc de imperiali hanno ad pagare annuatim como della relaxatione d'esso imbotato de dicti octo et quatro mesi in modo che la Camera nostra e dicta cità de Como habia el suo debito et per questo anno presente et per lo avenire como è dicto de sopra. Data Mediolani, die ii augusti 1455. (a)
Irius.
FranciscuSfortia manu propria subscripsit.
Cichus.


(a) A margine: Pro civibus Cumanis.