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1013. Francesco Sforza a Stefano da Casate, capitano della Lomellina 1454 febbraio 26 Milano.

Francesco Sforza comunica a Stefano da Casate, capitano della Lomellina, che al pavese Donato de Abono caddero per strada delle "bolce" con le cose, annotate sulla cedola che gli manda. Dette borse furono trovate da Francesco da Cilavegna, ma Francesco si trova presso i nemici e non ha fatto nessuna restituzione. Il duca autorizza Stefano a dare a Donato tanto dei beni di Francesco da pareggiare la somma di dette "bolce e cose erano in esse".

Domino Stefano de Casate, capitaneo Lumelline.
A Donato de Abono, citadino nostro de Pavia, altre volte cadeteno per la strata uno paro de bolce con le cose annotate in la cedula, quale ve mandiamo qui in inclusa, et fureno retrovate per Francisco da Cilavegna, quale più et più volte confessò haverle havute et promesso gli haveria restituire. De puoi dicto Francisco è stato dal canto delli inimici et fin qui non ha facto restitutione alcuna. Et perché a nuy pare iusto et rasonevele el dicto Donato habia la robba sua, per questa ve comettiamo et volemo che faciati che dicto [ 270r] Donato sia satisfacto sopra tanto delli beni d'esso Francisco che ascendano la debita summa et valuta d'esso bolce et cose erano in esse.
Medioalni, xxvi februarii 1454.
Iohannes Antonius.
Cichus.