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1019. Lettera di Francesco Sforza 1454 marzo 3 Lodi.

Francesco Sforza insiste per la pronta liberazione di Pasino, che è uno dei famigli d'arme ed é, dice il duca, come tale, "scritto con nuy in casa nostra". Gli uomini della Val Camonica temendo che, scomparse le navi, i nemici si portino in detta valle via Lozio, hanno richiesto di voler bene difendere quella fortezza. Il duca, aderendo alla richiesta, designa a responsabile della cusodia della rocca Ambrogino de Longagnana, cui ha ordinato di affidarne la vigilanza a parecchi provisionati della sua squadra

(a) ve parirano necessarie per la liberatione sua, facendoli piena fede et testimonianza, como el è nostro fameglio et scritto con nuy in casa nostra, como sonno li altri nostri famegli d'arme, perché così è la verità; et per le presente ve ne faciamo chiaro essere così. Sichè piaceve operarvi caldamente et per modo ch'el sii relaxato, como siamo certi che fareti, perché el debito et la rasone el rechiede. Et si paresse ad la magnificientia vostra de mandare uno delli vostri a Pergamo per questa cosa per più presta liberatione del dicto Pasino l'haremo molto caro; et così de novo ve stringemo et caricamo ad servare ogni modo perch'el sia relaxato. Et de quanto hareti seguito piaciavi farne avisati.
Ceterum perché li nostri homini de Vallecamonica stanno in grande suspecto de quelli de Lotio dubitando che, deleguate siano le nave, l'inimici non vegnano in essa Valle per quella via de Lotio; et per questo n'hanno pregato asay che nuy vogliamo fare guardare quella forteza. Per la qual cosa confortiamo la magnificientia vostra che vogli mandare ad fare consignare dicta forteza in le mane de Ambroxino de Longagnana, al qual havemo commesso che li mande parechii delli provisionati della squadra sua ad stare lì a guardarla. Data Laude, die iii marcii 1454.
Christoforus.
Iohannes.

(a) Così, mancando la carta precedente, inizia la missiva.