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1030. Francesco Sforza al podestà di Piacenza 1454 marzo 5 Lodi.

Francesco Sforza vuole che il podestà di Piacenza avvisi Albertino Pennavaga e Rosso di Pavia, uomini d'arme ducali delle lance spezzate, che sono di stanza a Calvisano nel Bresciano, ma ora devono essere in città o nel suo vescovato, che devono portarsi nei loro alloggiamenti. Se non volessero andarvi, deve fare di tutto perché vi ritornino, altrimenti imputerebbe anche a lui la mancata osservanza di tale ordine.

[ 276r] Potestate Placentie.
Albertino Pennavaga et Rosso da Pavia, nostri homini d'arme deIe lanze spetiate, quali hanno loro stantie ad Calvisano in Bressana, debbiono esser in quella cità, o nel suo vescovato. Sichè volemo, ricevute queste, subito sine mora Ii advise vaddano ad il loro logiamenti, et, non gli andando, teneray modo et via gli vaddano. In che usa quella sollicitudine et diligentia serà necessaria, avisandovi che, si per defecto de questa che non fosse alle statie, occorresse manchamento alcuno, ne doleramo non gli havendo notifficato, non mancho de ti che de loro, et daramote ad intendere non havessi facto bene, et non che al dicti, ma che se gli sonno deIi altri che allogiano in Bressana, gli faray quanto te dicemo di sopra. Laude, v marcii MCCCCLiiii.
Ser Facinus.
Cichus.