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1040. Francesco Sforza al referendario di Piacenza 1454 marzo 6 Lodi.

Francesco Sforza scrive al referendario di Piacenza che per ovviare alle lamentele degli ufficiali incaricati di riscuotere le tasse dei cavalli deve inquisire i modi e i comportamenti tenuti da Teseo da Spoleto in tali esazioni e come agisce con "quilli che manda a cercho." In simile forma fu scritto a:Francesco, luogotenente di Cremona, Oldrado, Gracino, al podestà e la referendariodi Pavia, a Giorgio de Myno, Francesco Cagnola, referendario di Tortona.

[ 279r] Referendario Placentie.
Perchè pur sentimo alchune querele delli officiali nostri, quali scoteno le taxe de cavalli, volemo, et expresse te comandiamo et carichamo che, quanto meglio se poterà et serà possibile fare, debbi investigare, inquisire et cercare, in modi et in portamenti fa, cercha tale exactione Theseo da Spoleto, quale ha nemo deputato nel vescovato et de quella nostra cità de Piasenza, si toglie uno soldo per libra o più de exactura, et quanto (a) per la sua persona si togli doi grossi per cavallo, o que; et se quilli che manda a cercho hanno le spese, o non, et quanto oltra le spese, el dì et loro provisione, et ogni altro emolumento et guadagno che habbiano recte, vel indirette, sichè sappiamo ogni loro modo et portamento et siamo informati ad pieno de ogni cosa, da che ne advisarai poi subito, subito. Data Laude, vi marcii 1454.
Fazinus.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit: domino Francisco, locumtenenti Cremone; domino Oldrado; domino Gracino, domino potestati et domino Referendario Papie; domino Georgio de Mayno Francisco Cagnole, referendario Terdone.

(a) Segue exaptura depennato.