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1094. Francesco Sforza a Sandrino de Notaris, capitano ducale di Val Gandino 1454 marzo 14 Milano.

Francesco Sforza scrive a Sandrino de Notaris, capitano ducale di Val Gandino, di non credere alle voci che corrono su Bartolomeo Colleoni. Gli conferma che egli dice di non voler fare se non quello che vuole il duca. Vuole che sia bene accorto circa quelli della Val Seriana, che hanno il salvacondotto dai rettori di Bergamo, frequentano Bergamo e fanno come loro piace: gli va che facciano i fatti loro, ma non che "praticano a Pergamo".

[ 294r] Sandrino de Notariis, capitaneo nostro Vallisgandinii.
Havemo veduto quanto tu ne hai scripto dela nominanza che è facta là delli facti de Bartholomeo Coglione; dicemo ch'el non è puncto vero, anzi te advisamo che luy parla et dice ch'el non è con niuno, et ch'el non vole fare se non tuto quello che volemo nuy.
Siché confortaray quelli homini che stiano de bona voglia et non habiano dubio alcuno perché lo facto d'esso Bartholomeo acconzaremo in modo che starà bene.
Ala parte de quelli de Valle Seriana che hanno salvoconducto daIi rectori de Pergamo et praticano a Pergamo et fanno como vogliono, dicemo che tu hay facto bene ad darne tale aviso; ma vogli vedere intendere bene questa cosa, como passa, perché te advisamo che nuy volimo bene che ogniuno possano fare Ii facti loro, ma non che per alcuno modo praticano a Pergamo. Mediolani, xiiii marcii 1454.
Persanctes.
Cichus.