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1098. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1454 marzo 14 Milano.

Francesco Sforza dice al luogotenente di Lodi si essere sorpreso per le scorrerie fatte dai nemici ancora a Calvisano. Ciò va addebitato all'inosservanza degli ordini ducali. Impone di ribadire le disposizioni e di imporre maggiore vigilanza dell'Adda, specie nei luoghi più pericolosi. Lo loda per aver imprigionato il famiglio di Bartolomeo Testagrossa, autore di un furto. Incurante di quanto gli hanno richiesto molti famigli, non lo rilasci senza ordine ducale.

Locumtenenti Laude.
Respondendo a due vostre lettere, et prima a quella fa mentione del passare et coraria et robaria hanno facta l'inimici, ne rencresce et dole ultra modo et maxime che la botta sia pur ancora tocata aIi nostri fideli de Calvisano, como etiandio tochò altre fiate; la qual cosa é proceduta mò et altre volte solum per non servare Ii ordini nostri, che veramente é purtroppo grande mancamento, a nostro parere; [ 295r] perché non saria possibile che gli havesse quella diligentia et ordine se doveria havere che l'inimici stracoresseno così. Volimo adunche che vuy replicate per lo paese che se servano Ii ordini et che se faciano Ie guardie su per l' aqua d'Ada in Ii luoghi pIù expedienti et periculosi. Al'altra vostra lettera per la quale ne havisate che haviti sostenuto el fameglio de Bartholomeo Testagrossa per cagione de furto, et che molti deIi nostri famegli ve fanno instantia asay ch'el vogliati relaxare, dicemo che havete facto bene, et vostro debito ad farlo prendere et sustenere, et ve ne comendiamo et anche ve commettimo che per modo alcuno non lo debiati relaxare senza nostra licentia, et dica et facia instantia chi voglia. Data Mediolani, xiiii marcii 1454.
Ser Iacobus.
Iohannes.