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1099. Francesco Sforza ai nobili de Nicelis, alle comunità e agli uomini della Val Nure 1454 marzo 12 Milano.

Francesco Sforza si duole con i nobili de Nicelis, le comunità e gli uomini della Val Nure che, nonostante le sue lettere, non abbiano che in parte pagato il credito che Bartolomeo Trovamala vanta da loro. Li sollecita ad accontentarlo fino all'ultimo denaro, perché altrimenti interverranno il referendario e il capiutano di Piacenza perché Bartolomeo sia del tutto appagato.

Nobilibus de Nicelis ac comunitatibus et hominibus Vallisnurie.
Quantuncha per replicate nostre lettere ve habiamo scrito et admoniti che dovessevo satisfare al nobile magistro del'intrate nostre, Bartholomeo Trovamalla, del credito, quale ce ha con vuy, nondimeno, non attese esse lettere né considerato el longo tempo passato delIa satisfatione del dicto credito, non gli haviti ancora provisto delo integro pagamento, benché habiati principiato de farlo in parte, del che dicto Bartholomeo molto se agrava, et nuy ce maravigliamo, perché con vostro honore hormay lo doveressevo havere facto contento. II perché, disponendo omnino ch'el conseguischa suo debito non sia menato piu ala longa, replicamove che senza altra induxia debiati provedere ch'el sia satisfacto integramente de tuto quello resta havere per lo dicto credito fin a uno dinaro, in modo ch'el habia suo debito et non habia casone de dolerse più [ 295v] de ciò, altramente ve avisamo che fin a mò habiamo commesso al referendario de Piasenza et al capitaneo del districto che contra de vuy procedano in forma che vuy habiati casone de fare el dovere al dicto Bartholomeo. Data Mediolani, xii marcii 1454.
Cichus.