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1102. Francesco Sforza a Teseo da Spoleto 1454 marzo 15 Milano.

Francesco Sforza rimprovera Teseo da Spoleto di inerzia nel riscuotere la tassa dei,cavalli che serve per il pagamento della gente d'arme. Lo sprona a intervenire giorno e notte con esecuzioni reali e personali e con altri provvedimenti in modo che presto si riscuotano i denari di detta tassa. Nel suddetto giorno si è scritto al capitano del divieto di Piacenza perché aiuti Teseo nella raccolta delle tasse di cavalli. Si è scritto nella suddetta forma al podestà di Valle Muzzola, al podestà, al capitano e al referendario di Piacenza.

[ 296r] Theseo de Spoleto.
Tu sai quanto te habiamo commisso ad bocha circ'al facto del scodere li denari delle taxe di cavalli, el quale scodere importa tanto quanto poi estimare per lo spazamento delle nostre gente d'arme; pur sin a qui ne pare che tu haby proceduto et procedi molto lentamente et fredamente, che assay ne rencresce et maravigliamo delli facti toy.
Pertanto volemo et comandiamote per quanto tu hay cara la gratia nostra che subito continuamente, dì et nocte, debbi attendere ad fare scodere dicti denari con fare ogne executione reale et personale, et con ogne altro remedio che te parerà bisognerà per scoderli con ogne celerità, non havendo respecto, nè reguardo ad persona del mondo, se non ad fare il facto nostro; altramente ne doleressemo de facti toy. Ex Mediolano, xv marcii 1454.
Christoforus.
Cichus.
Die suprascripto scriptum fuit capitaneo vetitus Placentie quod prestare debat auxilium et favorem Theseo suprascripto pro eximendis denariis (a) taxarum equorum.
Christoforus.
Cichus.
In suprascripta simile forma scriptum fuit potestati Vallis Muzole et potestati, capitaneo et referendario nostris Placentie.
Christoforus.
Cichus.

(a) Segue equo depennato.