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113. Francesco Sforza alla duchessa Bianca Maria 1453 agosto 19 "apud Gaydum".

Francesco Sforza risponde alla sua consorte che i fatti di Parma non corrispondono a come glieli ha segnalati Pietro Ardizone. La informa che lui ha affidato la cura della città a Oldrado, per cui potrà intendersi con Oldrado, che provvederà a quello cui Pietro non è in grado di fare. Le precisa che Melio Segafeno, quest'anno, non ha fatto altro che andare avanti e indietro da Cremona nei territori cremonesi occupati dai Veneziani e da lì al campo veneziano, "et per questo (lo) havemo fatto descrivere". Ha, però, dato ordine a Cremona che se vuole andare da lui, glielo concedano.

Illustrissime domine ducisse Mediolani.
Respondendo ad doe lettere della signoria vostra, primo, ala parte de quello ve scrive domino Pedro Ardizono di facti de Parma, advisamo la signoria vostra che puncto non è como luy scrive. Nuy scrivemo che quello ve accade ad domino Oldrado, como è rasonevole, al quale lassiamo la cura de quella nostra cità, ma luy vorria essere locotenente et officiale delle bollete et fare como paresse a luy; sichè la signoria vostra gli porrà respondere se intenda con domino Oldrado in ogni cosa, quale provederà ad quello bisognerà, ad che non potesse provedere luy.
Ala parte de Melio Segafeno advisamo che la signoria vostra che esso Melio tuto questo anno non ha facto altro che andare inanze indreto da Cremona alle terre de Cremonese tengono li Venetiani, et da quelle terre in campo de inimici et mandare et far mandare [ 32v] biave in Bressana nelle terre de Venetian. Et per questo havemo facto descrivere; tamen havemo scripto ad Cremona ch'el sia lassato venire qui da nuy, quale intenderemo. De qua non è altro de novo fin in questa hora. Data ut supra.
Zanetus.
Cichus.