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1144. Francesco Sforza a Bartolomeo Colleoni (1454 marzo 23 Milano).

Francesco Sforza dice al Colleoni di aver inteso che quelli della Valle Seriana di Sotto e della Valle Trascora hanno avuto salvacondotti dai rettori di Bergamo per cui i nemici vanno comodamente avanti e indietro e i Valeriani ducali menano anche le loro robe fin dentro Bergamo. Il duca gli chiede di non tollerare tali salvacondotti, impedendo così che i nemici possano più praticare con la gente sforzesa.

[ 307r] Magnifico Bartholomeo Coleono.
Per relatione a nuy facta havemo inteso che la Valle Seriana de Sotto et la Valletrascora hanno havuto salvaconducto delli rectori de Pergamo, per lo quale intendiamo che l'inimici nostri vanno et vengono a (a) loro posta senza alcuno contrasto, como s'el volesse la più bella pace del mondo; quo fit che, andando li nostri Valeriani ale dicte Valle et conducendose hincinde dele robe, ne fino ale volte menate dentro da Pegamo, el che credemo habiano facto senza alcuna vostra saputa, né consentimento.
Et perché questa cosa a nuy è molesta, confortiamove et pregamove vogliati provedere che dicti Valeriani non usano dicto salvaconducto, imo che penitus gli sia nullius valoris, ita che de cetero non habiano li dicti nostri inimici ad praticare con li dicti homini nostri; per la qual pratica, como intendeti, non se ne reporta veruno bono fructo. Data ut supra.
Bonifacius.
Cichus.

(a) Segue Bergamo depennato.