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119. Francesco Sforza a Bartolomeo Colleoni (1453 agosto 20 "apud Gaydum").

Francesco Sforza risponde al Colleoni sollecitandolo a mandare gli undici cavalli richiesti dal doge di Genova scusandosi con lui per il tardato invio. Quanto al fatto che da Milano non abbia avuto che 10.000 lire, gli fa sapere che"sonno stati delivrati li altri dacii" e che, dai denari che si riscuoteranno, si darà quanto ancora gli spetta. Lo tranquillizza circa il ricupero della roba sottratta ai suoi uomini in Lomellina, perchè ha scritto in proposito al capitano di là e lo esorta ad attenersi a quanto gli esporrà Facino in merito al comportamento che deve avere con re Renato.

[ 33v] Magnifico Bartholomeo Coleono.
Respondendo brevemente ale vostre lettere de dì xviii del presente, havendo prima inteso quanto in essa se contene et quello che lo illustre signore duxe de Zenoa per sua lettera ve ha scripto delli xl cavalli ve ha rechiesto et quelli che li haveti resposto, et cetera, dicemo ch'el ne pare et così siamo molto contenti et ve confortiamo et caricamo quanto più possemo che li mandati dicti cavalli xl et meglio impuncto che sia possibile, usandogli et demonstarndogli tuto quello bono amore et grate accoglientie che ve sia possibile, et como sapereti fare; et in questo nostro gli perdeti tempo nissuno, et semo certi la signoria (a) soa servarà tal bono ordine che questi cavalli passeranno et andarano securi fino a Zenoa; et parve faciate la scusa vostra dela tardata ad non havergli mandato così presto como l'à rechiesto. Ala parte che a Milano non haveti havuto altro cha dece milia libre de assignamento, dicemo che nuy havimo adviso che sonno stati delivrati li altri dacii, et quelli dinari se ne cavarano serano poi assignati a vuy fin al supplemento vostro. Alla parte della robba tolta a quelli vostri homini d'arme in Lomellina, nuy scrivemo opportunamente al capitaneo nostro de quello paese che li faci restituire ad essi homini d'arme. Confortiamo la magnificientia vostra ad fare qualche cosa dal canto dellà, como per Facino, vostro camerero, ve havemo mandato a dire, el qual, a compimento, ve haverà informare delli modi che havereti a servare con la mayestà del Re. Data ut supra.
Iohannes Antonius.
Iohannes.

(a) Segue vostra depennato.