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1200. Francesco Sforza al podestà, ai nobili, al comune e agli abitanti di Candia 1454 marzo 1 Milano.

Francesco Sforza scrive al podestà, ai nobili, al comune e agli abitanti di Candia, che si lamentano perché viene loro imposto l'onere di otto cavalli superiore di 2 2|3 di quello che tocca loro, di sopportare tale aggravio richiesto per le genti d'arme. Promette che ciò non avverrà più per non dar loro motivo di lamentarsi e di danneggiarli.

Potestati, nobilibus, communi et habitantibus Candie.
Havemo recevuto vostra lettera et inteso quanto n'haveti scritto circa lo facto delle graveze delle tasse de cavalli, et che a vuy é domandato per octo cavalli più 2 2/3 che non ve tocha, dicemo che questo facto havemo bene inteso; et perché li dinari d'esse tasse havemo assignati ad alcune nostre gente, volimo che per questa volta habiati patientia et che pagati secundo che vuy pagassi l'anno passato, perché da questa volta inanzi acconciaremo questo facto [ 319v] in modo che niuno haverà iusta casone de querellarse; ma al presente per modo alcuno non lo poteressemo fare, perché seria uno ponere in rocta et desordine il facto nostro, che siamo certi ve rencresceria. Siché vogliati con ogne presteza et celerità pagare li dicti dinari al nostro capitaneo de Lumellina, perché a luy havemo ordinato quanto debia fare. Data Mediolani, die primo marcii (a) 1454.
Persanctes.
Cichus.

(a) Così in A.