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1202. Francesco Sforza al luogotenente e al podestà di Lodi (1454 marzo 1 Milano).

Francesco Sforza comunica al luogotenente e al podestà di Lodi che, siccome quelli del Corno Vecchio e del Corno Nuovo gli hanno fatto sapere di non aver ricevuta nessuna restituzione da quelli di Maleto, ha scritto a questi di ottemperare (pena 200 ducati) all'ordine avuto. Altrettanto vuole che facciano il luogotenente e il podestà, ai quali anche ordina di informarsi da Francesco Giorgio e da coloro che fecero il compartito nel Lodigiano se sono state imposte tasse a quelli del Corno per il terreno che hanno a Maledo.

Locumtenenti et potestati Laude.
Secundo n'hanno facto significare li homini nostri del Corno Novo e Vegio, quelli da Maleto non gli hanno voluto restituire el bestiame né robbe gli habiano facto tolire per cagione delle differentie hanno asieme e dele quale haviti comissione da nuy; del che ne siamo maravigliati, maxime havendoli voy facto fare commandamento che ge le dovessero restituire. Il perché nuy gli habiamo scripto che subito le debano far restituire, et così volimo che vuy operate che gli siano restituire senza spexa perché non ne pare ragionevele né honesto che se debbano far ragione da per sé, et maxime pendente la lite. Volumus insuper che ve informati da Francesco Zorzo et da quelli hanno facto el compartito (a) in Lodesana se lo caricho delle tasse é stato imposto a quelli del Corno etiam per lo terreno qual hanno su quello da Maledo, como essi dal Corno dicono, acioché meglio sapiati como procedere in la causa, avisandove che havemo metuto penna ducento ducati ali dicti da Maledo, casu quo infra biduum non restituiscano le bestie, senza exceptione alcuna; né gle valerà dicano che li soldati le habiano, perché quelli dal Corno toleranno bene da loro li dinari che valeno. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Segue da Lode depennato.