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1210. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo e al referendario di Pavia Bartolomeo da Correggio 1454 aprile 5 Lodi.

Francesco Sforza sollecita Gracino da Pescarolo e Bartolomeo da Correggio che si diano i finanziamenti per dar corso ai lavori del Ticino, impedendo così che vada a finire nel Gravellone

Domino Gracino de Piscarolo et Bartholomeo Corigia, referendariis nostris dilectissimis.
Altre volte ve havemo scripto et facto ordinare che omnino facessevo (a) respondere delli dinari delli lavorerii debuti a quella nostra comunità ita et taliter che per non haverli facto exbursare, se possa dire essere restato il lavorerio del ponte et della bucha de Ticino che sonno de quella importantia che doveti sapere. Et perché siamo informati che ancora non é data forma, né principio al dicto lavorerio ne siamo molto maravigliati, et anche tropo ne rencresce che se per tale mancamento el Ticino andasse nel Gravallone, lassiamo andare la deformità [ 322v] et detrimento della cità, troppo grande vergogna seguiria, così a quelli della provisione, como a voi officiali. Per la qual cosa volimo che omnibus ve trovati subito con essi della provisione et gli mettiati tal ordene che, non fiando principiato el lavorerio, de subito se principii et prosequisca inanti che l'aque crescano più; et a questo ponete ogne industria et sollicitudine. Data Laude, v aprilis 1454.
Ser Iacobus.
Iohannes.

(a) Segue ordinare depennato.