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1216. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo e a Bartolomeo da Correggio 1454 aprile 6 Lodi.

Francesco Sforza ribadisce ai referendari Gracino da Pescarolo e a Bartolomeo da Correggio di dare al suo cortigiano Giovanni Matteo Buttigella due dei cinque sandoni fatti al Tovo, riva del Po, sandoni che loro asseriscono di aver consegnati ad altri per ordine avuto con lettere ducali. Il duca ribatte di sapere che sono rimasti due sandoni e, se pur li avessero dati in seguito a lettere ducali, egli vuole sapere a chi e come sono stati dati.

[ 324r] Domino Gracino de Piscarolo et Bartholomeo de Corigia, referendariis nostris Papie.
In questi dì passati nuy ve scripsemo che dovesti far consignare al spectabile Iohanne Matheo Buttighella, nostro cortesano, quelli duy sandoni de quelli (a) cinque forono facti al Tovo, riva del Po rippa de Po che sonno avanzati, delli quali gli ne havemo facte donatione; et già credevamo li havesse havuti; mò esso Iohanne Matheo ne ha scripto lamenta et dice ch'el non l'ha potuti havere, et che vuy allegati sonno dati ad altri; dela qual cosa molto ne maravigliamo, perché nuy sapemo bene che ne debbano ancora essere remasti duy li quali, como havemo dicto, donassemo al dicto Iohanne Matheo et non ad altri. Et pertanto de novo ve scrivemo et volimo che ad esso Iohanne Matheo, o qualunque suo messo, gli debiati dare et consignare dicti sandoni per modo che più non ve habiamo ad scrivere per questa cosa, perché l'haveressemo molesto. Et se pur l'haveste data via per nostre lettere che nuy ve havessemo scripto, ne vogliati avisare a chi et como, perché nuy non voressemo donare una cosa ad due persone. Data Laude, vi aprilis 1454.
Iohannes Antonius.
Iohannes.

(a) Segue duy depennato.