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1225. Francesco Sforza al podestà di Vidigulfo 1454 luglio 3 Milano.

Francesco Sforza ammonisce il podestà di Vidigulfo che di lì, o lontano un miglio, passerà il conte Ludovico da Lugo. Se passasse con donne, gli dia libero transito, se queste non vi fossero, vuole che lo prenda e lo meni lì con un ragazzo tenendolo sempre ben vigilato e avvisando subito il duca. Non consenta che questa lettera sia vista da altri e, soprattutto, badi che il conte non passi inavvertito; se ne pentirebbe amaramente. In simile forma si é scritto al podestà di Landriano.

[ 325v] Potestati nostro Vidigulfi.
El conte Lodovico da Lugo debbe passare per quella terra, overo per presso ad uno miglio. Pertanto volimo che tu gli habii tale cura et guardia per quella via te parerà che non possa passare che non lo sapii. Passando con done, non volimo che tu gli daghi impazo; ma se passarà senza donne, volimo lo debii prendere et menarlo lì, dando licentia ad tuti li suoy, excepto ad uno regazo, quale teneray apresso de luy et lo metteray in loco con tale guardia (a) che non se ne possa fugire, et preso, ne avisaray subito. Et guarda, per quanto hai cara la gratia nostra, che questa nostra lettera non la veda persona del mundo, et che dicto conte Lodovicho da Lugo non passa che non lo sapi et non faci quanto t'havemo dicto, avisandote che, se per ventura passasse che non lo sapesse et exequisse quanto de sopra t'havemo dicto, ne scorozaressemo con te et te daressemo tale punitione che saresti sempre exempio ad altri. Data Mediolani, iii Iulii 1454.
Marchus.
Cichus.
In simili forma potestati Landrianii.

(a) Segue preso ne avisaray subito depennato.