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1242. Francesco Sforza ad Andrea Dandolo, provveditore di Crema 1454 aprile 16 Milano.

Francesco Sforza richiama Andrea Dandolo, provveditore di Crema, all'osservanza della convenzione di pace con Polo Barbo per la quale chiede che Francesco Antonio e fratelli de Sechi, rimandati indietro senza consentire loro di lavorare nelle possessioni che hanno in Crema, vi possano liberamente ritornare.

Domino Andree Dandolo, provisori Creme.
Havendo mandato li spectabili domino Francesco Antonio et fratelli de Sechi ad fare lavorare alcune soe possesione, quale hanno in quello de Crema, pare che gli sia stato prohibito et vetato et factoli retornare indereto, dela qual cosa assay ne maravigliamo che ali predicti sia stata facta tale inhibitione et contrarietate, benché siamo certi sia facto questo contra voluntate et saputa vostra, et crediamo anchora che quelli che gli hanno facto questa resposta, seu contradictione, non siano bene informati delli [ 332r] capituli et conventione dela pace concluxa con el magnifico domino Polo Barbo, quali disponeno che li nostri citadini et subditi possano goldere li suoi beni hanno in quello de Crema como, havendone dubio, ne podereti havere informatione et chiareza da esso domino Polo. Siché confortiamove che vogliati provedere che possano far lavorare et goldere soe possessione como per vigore delle dicte conventione meritamente debeno goldere. Data Mediolani, die xvi aprilis 1454.
Bonifacius.
Iohannes.