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1248. Francesco Sforza ad Antonio Secco, commissario di Geradadda 1454 aprile 17 Milano.

Francesco Sforza avverte il suddetto Antonio che Battista da Merate ha licenza ducale di estrarre da terre forestiere certa quantità di biade, di cui deve condurne lì 109 some da vendere a uomini della Val Camonica. Fatta detta vendita, non permetta che vada nel Bergamasco, ma si faccia portare l'attestazione che detta biada sia stata portata solo in in Val Camonica.

Suprascripto Antonio.
Baptista de Morate ha licenza da nuy de condurre dale terre forastere certa quantità di biave, delle quale dovrà haverne conducto lì cento nove some, et venduto a certi homini de Vallecamonica, vuy non gli lo voleti lassare ussire de quella terra. Pertanto ve dicemo che, essendo, como lui dice, che habia venduto ali homini de Vallecamonica, siamo contenti che vuy gli lo lassati cavare con questo che permetiti non vada in [ 333v] Pergamasca et che ve faciati portare il retorno como dicta biava sia conducta in Vallecamonica et non in Pergamasca. Data Mediolani die xvii aprilis 1454. Dupplicata iii maii.
Marcus.
Cichus.